Aljoscha alla Fondazione Made in Cloister di Napoli

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Fino all’11 maggio la Fondazione Made in Cloister di Napoli presenta Composing Bioethical Choices la prima esposizione in Italia dell’artista ucraino-russo Aljoscha.

La mostra, fortemente voluta dalla Fondazione Made in Cloister in collaborazione con la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, è frutto della residenza dell’artista a Napoli ed è realizzata attraverso il coinvolgimento della comunità di Porta Capuana.

Nei tre mesi di apertura della mostra, gli spazi diventano il cuore di attività creative e culturali per sensibilizzare la comunità sui temi della violenza e dei conflitti.

Installazione dell'artista Aljoscha presso la Fondazione Made in Cloister di Napoli. Courtesy Francesco Squeglia
Installazione dell’artista Aljoscha presso la Fondazione Made in Cloister di Napoli. Courtesy Francesco Squeglia

OPERE D’ARTE COME ESSERI VIVENTI

La particolare visione di Aljoscha lo porta a considerare ogni sua opera quasi come un essere vivente e l’atto artistico come senso pratico della nascita.

Il progetto espositivo è strutturato in tre diverse installazioni: una grande opera galleggiante bio futuristica collocata al di sotto dell’essiccatoio borbonico, cuore della Fondazione.

L’opera è composta da 80 sculture realizzate in acrilico, plastica e fibra di vetro. Completano il progetto alcune sculture singole sopravvissute a vari interventi pubblici, nonché una  documentazione fotografica di recenti installazioni in differenti luoghi dell’Ucraina: scuole, chiese,  piazze, che testimoniano il forte impegno dell’artista contro la guerra e la violenza generata dai conflitti.

Installazione dell'artista Aljoscha presso la Fondazione Made in Cloister di Napoli. Courtesy Francesco Squeglia
Installazione dell’artista Aljoscha presso la Fondazione Made in Cloister di Napoli. Courtesy Francesco Squeglia

LA RESIDENZA DI ALJOSCHA A NAPOLI

La residenza di Aljoscha a Napoli nel quartiere di Porta Capuana, vitale e multietnico in cui vi è un confronto continuo di diverse culture, spesso carico di tensioni, e la missione di rigenerazione urbana di Made in Cloister hanno ispirato la poetica dell’artista dando vita ad un progetto di forte impatto visivo ed emozionale:

Dichiara l’artista russo-ucraino: “Il mio lavoro non riguarda solo la creazione di strani giocattoli alieni per il mio piacere, ma soprattutto la loro collocazione nel mondo reale e la possibilità per le persone di reagire ad essi, di giocarci, di scegliere la propria metamorfosi.

Immagine di copertina: Installazione dell’artista Aljoscha presso la Fondazione Made in Cloister di Napoli. Courtesy Francesco Squeglia

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