Tra le querce e i lecci di un bosco delle colline del Chianti, nel senese, in una piccola radura concava che accoglie uno stagno piovano abitato da pesci volanti in terracotta – e ranocchie autentiche – abita e si manifesta per tutta la corrente primavera Olfactus Loci, ovvero “genius”, propriamente: artistico, concettuale e spirituale, materiale e immateriale, nella proposta di Francesca Casale Sensu, artista olfattiva.
I pesci volanti sono una delle installazioni permanenti, fra le tante e sorprendenti opere plastiche, composite e assai variate nelle ispirazioni e nei materiali, fatto salvo il mandato originario della multiculturalità e dell’integrazione con il paesaggio, richiesto dalla committenza, i coniugi Giadrossi, privati fondatori del Parco delle Sculture del Chianti, località Castelnuovo Berardenga, lungo la strada provinciale di Pievasciata, a una decina di chilometri da Siena.

Alla giovane artista torinese, ma con collaudata esperienza, anche professionale, nelle discipline essenziere applicate alla produzione artistica (che ambisce a candidare all’approvazione accademica quale disciplina di studio e ricerca), la gestione del parco ha affidato la mostra inaugurale della stagione, ormai avviata, per la cura di Chiara Canali.
Il progetto si sviluppa, appunto, in immersione totale tra le fragranze e gli umori della natura, nell’incantevole area espositiva del Parco destinata dall’anno scorso alle mostre temporanee internazionali, un sito naturale di arcaica, ieratica suggestione, dove l’autrice ha molto ben indovinato l’evocazione simbolica del genius loci, nel titolo che ha dato alla sua installazione.
E tra le fragranze, le essenze e gli odorosi sensi (Sensu, si è autonominata l’artista) si articola appunto il percorso installativo, in una chiave semantica che percorre “le relazioni invisibili tra luoghi e memorie, ricordi ed emozioni, stati fisici e mentali”, come spiega lei. Anche l’olfatto, gli odori, è questo l’assunto, sono parte costitutiva e indicativa degli elementi culturali, storici e naturali di un luogo.

Pertanto, poiché siamo in un luogo pulsante del Chianti più autoctono, Francesca Casale Sensu ha messo a punto un progetto artistico ispirato alle essenze della vigna e del vino, intitolato Roots Pipeline wine, un racconto dei processi di lavorazione del nettare bacchico concentrato nella dimensione sensoriale e olfattiva.
Il percorso olfattivo si snoda su tre stazioni, con botti che provengono dalla genuina cultura materiale del luogo, connesse da un colorato sistema di tubature, o radici artificiali, che narrano, attraverso delicati soffioni permanenti collocati alla sommità della botte, apposta realizzati per la constatazione sensoriale dell’aroma da parte del pubblico, i diversi stadi della maturazioni del vino: giovane, dal profumo del grappolo appena colto; maturo, con la ricchezza dei tannini e i sentori agrumati. Fino alle riserve, dalla complessità olfattiva morbida ed avvolgente.

Ma il percorso sensoriale prevede una installazione di “Scatole sociali”, in un percorso olfattivo costituito da sei arnie contenenti odori che richiamano specie botaniche autoctone del Parco: timo, la fragola di bosco, la ginestra, la violetta, il cipresso e il muschio.
L’installazione alla galleria naturale del parco si integra, inoltre, con un’altra esposizione di Casale Sensu, nel vicino Museo del Paesaggio di Castelnuovo Berardenga: il “Giardino del vento”, multisensoriale, visiva, tattile e olfattiva. Le essenze delle specie botaniche caratteristiche, qui, sono catturate da sculture traslucide, sospese come mobiles, per una percezione integrale della conoscenza sensoriale.