Nel contesto del progetto formativo “Airfare” promosso dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, venerdì 13 giugno 2025, la Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera ospita il talk “Meditazioni Mediterraneo”, con Fabio Cirifino di Studio Azzurro, in dialogo con Chiara Canali, curatrice e direttrice scientifica del percorso sulla Curatela Artistica Digitale. È un’occasione preziosa per entrare dentro la ricerca di uno dei collettivi artistici più significativi del panorama italiano, noto per aver unito sin dagli anni Ottanta nuove tecnologie, installazioni interattive e pratiche audiovisive sperimentali.
“Meditazioni Mediterraneo” è una delle opere più emblematiche del collettivo, capace di fondere arti visive e ricerca etnografica, suono e memoria, tecnica e racconto. Dal 2002 al 2014, Studio Azzurro ha intrapreso un lungo viaggio lungo le sponde del Mediterraneo – da Italia, Grecia e Francia fino a Marocco e Siria – per documentare un’umanità fatta di gesti, mestieri e materiali. Un atlante sensibile costruito a partire dal lavoro quotidiano di artigiani e artigiane: liutai, pescatori, fonditori, vasai, tessitori, maniscalchi, le cui mani sono state filmate in primo piano, mentre lavorano la materia e generano suoni.
Il risultato è Il colore dei gesti (Sinfonia Mediterraneo), una grande installazione visiva e sonora in cui il ritmo dei mestieri diventa partitura. Materia, suono e tempo si fondono in una composizione poetica in cui l’identità mediterranea emerge non come definizione fissa ma come paesaggio in trasformazione, fatto di scambi, conflitti e stratificazioni culturali.
Chiara Canali sottolinea come questo progetto si inserisca in un momento chiave per Matera, nominata Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo per il 2026: “Studio Azzurro incarna perfettamente la visione di un patrimonio culturale come spazio dinamico di sperimentazione. Meditazioni Mediterraneo è un esempio di come si possa intrecciare tradizione, tecnologia e interazione sensoriale in un dialogo aperto con le culture del Mediterraneo.”
Nato nel 1982 dall’incontro tra Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi, Studio Azzurro ha attraversato oltre quarant’anni di sperimentazione artistica, lavorando tra videoarte, performance teatrali, film, ambienti sensibili e musei narrativi. Tra i primi a esplorare le possibilità poetiche delle nuove tecnologie, il collettivo ha contribuito a definire un linguaggio originale e transdisciplinare che rompe le barriere tra pubblico e opera.
Come racconta Cirifino, “Meditazioni Mediterraneo è il frutto di una lunga ricerca sul campo e di una visione dell’arte come pratica di ascolto”. I gesti filmati diventano non solo documentazione, ma materia poetica: “sono rumori, ritmi, timbri che parlano di noi, delle nostre radici, ma anche delle nostre connessioni con gli altri”.
L’incontro è stato anche un’occasione per discutere il futuro della curatela digitale, nell’ambito del progetto TOCC – Airfare, volto a formare nuove figure professionali in grado di operare tra arte contemporanea, nuove tecnologie e intelligenza artificiale. Il modulo curato da Canali propone un approccio innovativo, che guarda alla mediazione culturale come pratica collaborativa, sensibile e orientata alla partecipazione.
Il talk si inserisce in un programma più ampio di incontri, workshop e laboratori che culminerà nella Summer School prevista per settembre 2025, sempre a Matera. L’obiettivo è creare un ecosistema in cui la sperimentazione digitale non sia mai fine a se stessa, ma un mezzo per amplificare storie, territori e memorie condivise.
Come ricorda lo stesso Studio Azzurro, “il Mediterraneo non è solo una radice, è un divenire, una speranza”. In questo senso, Meditazioni Mediterraneo è molto più di un’installazione: è una forma di ascolto attivo, una sinfonia di differenze e somiglianze, una piattaforma per ripensare il passato e immaginare nuovi orizzonti per l’arte, la memoria e la cultura.
Nel cuore di Matera, città di pietra e di luce, l’intersezione tra artigianato, digitale e territorio si fa gesto e racconto, aprendo una riflessione profonda sull’identità culturale come costruzione plurale, sensoriale e collettiva. Un messaggio che risuona forte proprio ora, in un Mediterraneo attraversato da fratture e speranze.