5 opere d’arte inviate nello spazio

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Spazio, ultima frontiera…dell’arte. Non si tratta del titolo di un nuovo film di fantascienza, bensì della realtà. Scopriamo insieme 5 opere che hanno fluttuato a gravità zero!

L’arte spaziale ha una lunga storia. Tutto ha inizio quando nel 1969, una piccola targa in ceramica con dei disegni di grandi artisti dal calibro di Andy Warhol viene inviata sulla luna. Da quel momento in poi, i confini della creatività si sono ampliati, arrivando ad abbattere definitivamente le barriere spazio-temporali. Ad oggi sono più di venti le opere d’arte inviate per sfidare l’ignoto e cercare di rispondere alla seguente domanda: lo spazio è un luogo per l’arte?

Ecco di seguito 5 opere che sono state inviate nello spazio!

1.Forrest Myers, Moon Museum, 1969, foto © MOMA

1. Moon Museum, 1969

Viene considerata la prima opera di arte spaziale mai creata. Si tratta di una piccola targa in ceramica di 1,9 x 1,3 cm sulla quale sono stati incisi sei disegni di noti artisti degli anni 60: Robert Rauschenberg, David Novos, John Chamberlain, Claes Oldenburg, Andy Warhol e Forrest Myers, l’ideatore del progetto. Myers provò dapprima a esporre il suo piano alla NASA, senza mai ottenere un sostegno concreto. Decise così di rivolgersi a un gruppo scientifico diretto da Fred Waldhauer, che accettò di incidere gli schizzi dei sei artisti sulla targa. Grazie al contributo di un amico di Waldhauer che lavorava all’Apollo 12 in qualità di ingegnere, l’opera fu posta sul terreno lunare il 12 novembre 1969.

2.Paul Van Hoeydonck, Fallen Astronaut, 1971, © NASA

2. Fallen Astronaut, 1971 di Paul Van Hoeydonck

L’Astronauta caduto” è una scultura in alluminio di 8,5 cm che rappresenta un astronauta senza tuta spaziale, depositata sul suolo lunare il 2 agosto 1971 dal cosmonauta americano David Scott durante la missione dell’Apollo 15. L’obiettivo dell’opera era quello di rendere omaggio ai cosmonauti morti durante un viaggio di esplorazione dello spazio. Infatti, accanto alla piccola scultura, si trova una targa commemorativa con i nomi dei 14 astronauti deceduti.

3.Replica terrestre del dispositivo di calibrazione Beagle 2, progettato da Damien Hirst, immagine © David Johnson

3. Beagle 2, 2003 di Damien Hirst

Il primo artista a conquistare Marte è stato Damien Hirst con la sua opera Beagle 2, una piccola astronave di tipo lander sviluppata dall’Agenzia spaziale europea e decorata dagli iconici dots di Hirst. L’opera era stata concepita per la missione Mars Express, volta a stabilire se ci fosse vita su Marte. Inviata nello spazio il 2 giugno 2003, la piccola astronave di Hirst si separò da quella principale poco prima di entrare nell’orbita del pianeta. L’opera non poteva essere così localizzata, considerata quindi persa fino al 2015. Fortunatamente la sonda è stata da poco individuata dai ricercatori dell’ESA, e ciò renderebbe Beagle 2 la prima opera d’arte marziana inviata dalla terra. 

4.Azuma Makoto. EXOBIOTANICA—Botanical Space Flight (2014). © Azuma Makoto AMKK.

4. EXOBIOTANICA—Botanical Space Flight, 2014 di Makoto Azuma 

Il famoso artista floreale Makoto Azuma è la prima persona ad aver lanciato nello spazio un’opera realizzata con un bonsai di pino bianco di 50 anni e un bouquet di fiori. Azuma ha optato per un’impresa fai-da-te e così, nel 2014, ha fissato la sua opera a dei giganteschi palloncini e l’ha liberata in cielo. La composizione floreale è riuscita a raggiungere l’atmosfera esterna della Terra, prima di cadere nel deserto del Nevada. L’intera impresa è stata documentata tramite fotografie che hanno confermato il successo del lancio. L’idea di base del progetto EXOBIOTANICA era quella di esplorare lo spazio poeticamente, tuffandosi nell’ignoto con bellezza e delicatezza.

5.Invader, Space2, mosaico, ©Telerama

5. Space2, 2015 di Invader

Ultima ma non per importanza, l’opera Space2 dello street artist francese Invader, un piccolo mosaico di 15 x 10 cm che rappresenta un alieno rosso, protagonista del video game del 1978 “Space Invaders” e tipico soggetto delle opere dell’artista. Space2 è stata inviata nel luglio 2015 insieme alla nave spaziale europea ATV-5, arrivando così con successo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e fluttuando per mesi a gravità zero. Qualche tempo dopo il suo arrivo, è stata l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti a fissare il piccolo mosaico, ponendo così fine al suo fluttuare e facendolo diventare una vera e propria mascotte!

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