Sebastião Salgado in mostra per sensibilizzare su pianeta e natura

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Sta per concludersi a Zurigo la mostra Genesis di Sebastião Salgado, noto fotografo brasiliano che da decenni, attraverso i suoi scatti, fa riflettere sulla bellezza e la fragilità del nostro pianeta.

Presso il Museum für Gestaltung di Zurigo, uno dei più noti istituti di design in Svizzera, sta per concludersi la mostra fotografica Genesis di Sebastião Salgado, uno dei grandi protagonisti della fotografia contemporanea. Curata da Lélia Wanick Salgado, moglie dell’artista, la mostra racconta, attraverso una raccolta di immagini suggestive, i viaggi del marito in territori lontani. Testimonianze volte a sensibilizzare l’osservatore sulla vulnerabilità del pianeta, e del nostro rapporto con l’ambiente.

Isole South Sandwich © Sebastião Salgado

“Ghiacciai, densamente popolati da foche, dune infinite del Sahara o montagne coperte di nebbia nella foresta pluviale amazzonica: Sebastião Salgado ci mostra la terra come creazione di bellezza travolgente, e affina così la nostra consapevolezza sulla sua preziosità. In più di 30 viaggi in ogni angolo del mondo, il franco-brasiliano ha realizzato un saggio fotografico che racconta contemporaneamente la maestosità e la vulnerabilità del nostro ambiente. La mostra Genesis è un manifesto drammatico che non solo ci tocca con opulente fotografie in bianco e nero, ma pone anche domande sui nostri rapporti con il pianeta.” Museum für Gestaltung

South Georgia © Sebastião Salgado

Salgado in pillole

Nato nel 1944 ad Aimorés, in Brasile,  in seguito a un viaggio in Africa compiuto terminati gli studi Salgado deciderà di dedicare il resto della sua vita all’avventura, alla scoperta e alla fotografia. Tra i primi progetti che lo hanno reso noto a livello mondiale, ricordiamo il reportage del 1973 sulla siccità del Sahel (Africa sub-sahariana), e quello sulle condizioni di vita dei lavoratori immigrati in Europa. Fondamentale nella sua carriera è stato il lavoro pubblicato nel libro Other Americas (1986), che documenta la vita delle campagne dell’America Latina. La mano dell’uomo, invece, è una pubblicazione di trecentocinquanta pagine uscita nel 1993, basata sulla condizione dei lavoratori sfruttatati e dimenticati. L’opera è stata tradotta in sette lingue ed è stata accompagnata da una mostra presentata finora in oltre sessanta musei e spazi espositivi di tutto il mondo. Dal 1993 al 1999 Sebastião Salgado si è concentrato sul tema delle migrazioni umane presentate nei volumi In Cammino e Ritratti di bambini in cammino, mentre nel 1994, dopo aver trascorso vent’anni collaborando con importanti agenzie fotografiche come la Sygma e la Magnum Photos, Salgado ha creato, insieme alla moglie Lélia, l’Amazonas Images, un’agenzia interamente dedicata al suo lavoro a scopo umanitario. Recentemente, nel 2014, Sebastião Salgado è passato alle cronache per il documentario di grande successo, The Salt of the Earth, vincitore di numerosi premi e candidato come miglior documentario alla 87esima edizione degli Oscar.

Sebastião Salgado

La mostra presso il Museum für Gestaltung di Zurigo terminerà il 23 Giugno: avete ancora tempo per visitarla!

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