Biennale di Venezia 2019: le mani di Lorenzo Quinn

Lorenzo Quinn torna a Venezia, in occasione della Biennale d’Arte 2019, portando un’installazione monumentale che vi lascerà senza parole!

Sono passati 2 anni da Support, installazione che sorprese Venezia nel 2017 facendo scoprire ai più l’artista italiano Lorenzo Quinn (figlio di Anthony per intenderci). 2 gigantesche mani uscivano dall’acqua torbida del Canal Grande per sorreggere un palazzo vicino alla Ca’ d’Oro. Il messaggio era allora volto a sensibilizzare sulle pesanti conseguenze che il cambiamento climatico aveva (e ha tutt’ora) su Venezia e più in generale sul pianeta e sull’uomo. L’opera, dal grandissimo impatto visivo, fu tra le protagoniste di quella Biennale, fotografatissima e diffusissima sui profili social di tutto il mondo. Centrando l’obiettivo di diffondere, attraverso un’opera d’arte, un messaggio tanto importante e attuale. Lorenzo Quinn torna alla Biennale di Venezia del 2019, seppur fuori dal circuito istituzionale, con un’installazione altrettanto monumentale. Ancora una volta per lanciare un messaggio destinato alle mondo, per un futuro migliore.

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“Support” Lorenzo Quinn

Presso l’Arsenale Nord, dall’11 maggio al 24 novembre 2019 sarà possibile ammirare Building Bridges, una gigantesca installazione costituita da 6 coppie di mani che partono dai due argini per intrecciarsi e formare un ponte. L’opera, alta 15 metri e lunga 20, vuole celebrare 6 valori universali dell’uomo, e la scelta di Venezia non è casuale:  “Venezia è una città patrimonio mondiale ed è la città dei ponti. È il luogo ideale per diffondere un messaggio di unità mondiale e pace in modo che molti di noi in tutto il mondo costruiscano ponti con gli altri piuttosto che muri e barriere” ha spiegato l’artista per raccontare l’opera più grande che abbia mai realizzato fino ad ora.  Amicizia, saggezza, aiuto, fede, speranza e amore: valori che  insieme costituiscono un messaggio di pace e di comunanza, atto a permettere l’incontro tra culture e il superamento delle divisioni.

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“Building Bridges” Lorenzo Quinn

Come è ormai chiaro, il suo tratto stilistico consiste nella rappresentazione delle mani. Perché proprio questo soggetto? Secondo Lorenzo Quinn con le mani facciamo tutto: il bene e il male, diamo piacere e sofferenza, accarezziamo i nostri figli e osteggiamo i nostri nemici. Le mani sono uno strumento fondamentale per l’artista, perché permettono di agire e lavorare per costruire qualcosa, come singoli e come comunità. Attraverso le mani Quinn crea arte visibile a tutti, considerata vero patrimonio del mondo, senza frontiere e limiti.

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