Le mostre imperdibili dell’Art Week di Torino

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L’Art Week di Torino non è (naturalmente) solo fiere: ecco 4 mostre imperdibili, in 4 imperdibili location cittadine.

Dopo aver passato in rassegna le fiere dell’Art Week di Torino, è ora il turno di suggerirvi alcuni appuntamenti imperdibili del fuori Artissima. Vediamo quali sono le mostre da non perdere in questo week end d’arte contemporanea a Torino!

Catello di Rivoli via www.castellodirivoli.org

Il Castello di Rivoli ospiterà la personale di Cally Spooner, Everything Might Spill (dal 2 novembre al 6 gennaio 2019), dedicata all’artista inglese vincitrice del Premio Illy Present Future 2017. La mostra, curata da Marianna Vecellio, riflette sull’erosione sociale dettata dalle nuove tecnologie: attraverso opere che uniscono scrittura, suono e film, Cally Spooner focalizza la propria ricerca artistica sul modo in cui “l’avanzato apparato tecno-capitalista minaccia di drenare la vita attraverso l’ottimizzazione degli affetti, dei corpi e del linguaggio”, indagando sulle trasformazioni della nostra società. Inoltre dal 1 novembre 2018 al 30 giugno 2019 verrà ospitata la mostra Hito Steyerl. The City of Broken Windows / La città delle finestre rotte a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio. Hito Steyerl (Monaco, 1966) è una tra gli artisti più attivi del nostro tempo e le sue riflessioni sulla possibilità di pensiero critico nell’era digitale hanno influenzato il lavoro di numerosi artisti. La sua opera si concentra sul ruolo dei media, della tecnologia e della circolazione delle immagini nell’era della globalizzazione. The City of Broken Windows ruota attorno a registrazioni alterate di suoni; come in una sinfonia atonale e disturbante, esse documentano il processo d’apprendimento dell’intelligenza artificiale alla quale viene insegnato come riconoscere il rumore di finestre che si rompono, una pratica comune all’industria e alla tecnologia della sicurezza nella nostra società. Il progetto di Steyerl offre un contributo cruciale e una prospettiva intrigante su come l’immaginario contemporaneo digitale plasmi le emozioni e l’esperienza del reale. Insomma, fare un salto fino alla vicina Rivoli sembra proprio obbligatorio durante l’Art Week di Torino di quest’anno.

 

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Alle OGR – Officine Grandi Riparazioni, oltre alla sezione SOUND di Artissima, avrà luogo L’atteso, prima mostra personale in un’istituzione italiana dell’artista inglese Mike Nelson. Nelson ha acquisito notorietà verso la fine degli anni ’90 per aver esplorato i lati più bui e contraddittori della cultura modernaCurata da Samuele Piazza, la mostra consiste in un’installazione monumentale che trasformerà gli ambienti ex industriali delle OGR in uno scenario straniante e a tratti apocalittico. Verrà ricostruito il mondo angoscioso e distorto dell’artista, una realtà fatta di macerie accatastate, carcasse di automobili e cartelloni pubblicitari. Sarà compito dei visitatori creare il proprio percorso individuale, immergendosi nell’opera e interagendo con gli oggetti esposti.

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo si tinge di rosa! Quattro saranno le personali tutte al femminile che verranno inaugurate il 2 Novembre. Lynette Yadiom. Boakye (dal 2 novembre al 20 gennaio 2019), dedicata all’artista ganese e alla sua arte pittorica incentrata sulla questione dell’identità nella rappresentazione della figura umana; Rachel Rose. Wil-O-Wisp (dal 2 novembre fino al 30 marzo 2019), che presenterà in anteprima europea la videoinstallazione Wil-O-Wisp sulla persecuzione delle “streghe” nell’Inghilterra del ‘500; Andra Ursuta.Vanilla Isis (dal 2 novembre fino al 30 marzo 2019), che attraverso sculture e installazioni indaga con tetro umorismo la vulnerabilità dell’uomo nell’età contemporanea, dando vita ad opere irriverenti e provocatorie; e infine Monster Chetwynd. The Owl with the Laser Eyes, dedicata all’artista britannica Monster Chetwynd, che presenta un’indagine sulla relazione tra arte e teatro attraverso performance, scultura, pittura, installazioni e video.

Infine, alla Fondazione Merz verrà allestita Shkrepëtima (fino al 3 febbraio 2019), la personale dell’artista kosovaro Petrit Halilaj (1986), vincitore della seconda edizione del Mario Merz Prize. La mostra, curata da Leonardo Bigazzi, approda a Torino in seguito a una performance tenutasi nel luglio 2018 presso la Casa della Cultura di Runik, nel Kosovo, e a una mostra avvenuta questa estate al Zentrum Paul Klee di Berna. Il lavoro di Halilaj si concentra sul ruolo dell’arte nell’evoluzione della memoria. Negli spazi di Fondazione Merz vengono presentate le scenografie, i costumi e gli oggetti di scena della sua performance.

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo via www.fsrr.org

Art week di Torino 2018: qui una panoramica sulle fiere.

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