Abstracta: Una Mostra Mette in Scena la Storia dell’Astrattismo in Italia

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Venerdì 15 giugno, nella città di Noto a Palazzo Trigona ha inaugurato “Abastracta- da Balla alla Street Art” una mostra per far luce sull’evoluzione dell’astrattismo italiano dai precursori del futurismo ai giorni nostri.

Venerdì 15 giugno ha inaugurato la mostra “Abstracta- da Balla alla Street Art” che con oltre 70 opere ripercorre il percorso innovativo dell’astrattismo italiano dai precursori del futurismo ai più recenti street artist italiani. Cornice della mostra sarà il museo Gagliardi della città di Noto, sito nel settecentesco Palazzo Trigona, esemplare modello del barocco siciliano in tufo giallo che pervade l’intera città.

La locandina dell’evento

La mostra, curata da Giuseppe Stagnitta, Giancarlo Carpi e Raffaella Bozzini, è inserita all’interno della programmazione dello stimato Festival Emergence, internazionale festival di arte pubblica e realtà già consolidata all’interno panorama culturale siciliano, distinguendosi per progetti quali i Silos nella città di Catania, con opere di noti artisti quali Vhils, o l’AMT ART Project, nella medesima città, con l’intervento di artisti quali Salvo Ligama, Gomez, CORN79, Seikon, Rasta e Fabio Petani. La mostra focalizza la propria attenzione sull’evoluzione dell’astrattismo italiano partendo appunto da Balla,con una serie di quadri denominati “compenetrazioni irridescenti” del 1912 fino ad arrivare al passaggio all’astrattismo analogico, dello stesso Balla, ma anche di Fortunato Depero, Julius Evola, Enrico Prampolini e Gerardo Dottori. Tanti i nomi dei pittori in mostra e grande lo spessore artistico di questi, come gli artisti che negli anni Trenta descrissero l’elaborazione astratta intorno alle teorie di Kn di Carlo Belli, tra Milano e Como, Carla Badiali, Alberto Magnelli, ma anche Fausto Melotti, Mario Radice, Mauro Reggiani, Manlio Rho, Atanasio Soldati, Luigi Veronesi.

Compenetrazione Irridescente n°4 di Giacomo Balla via arte

L’attenzione si sposta poi nel vasto complesso scenario del dopoguerra, senza tralasciare i grandi artisti degli anni Cinquanta e procedendo per decenni, si mantiene alto il livello di elaborazione artistica attraverso le opere di grandi nomi che orbitavano intorno ai due principali gruppi astrattisti dell’epoca quale Forma e MAC; Carla Accardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Achille Perilli, Giulio Turcato, Antonio Sanfilippo, e, per il MAC, tra Milano, Torino e Firenze, Gianni Bertini, Annibale Biglione, Oreste Bogliardi, Enrico Bordoni, Angelo Bozzola, Nino Di Salvatore, Albino Galvano, Jean Leppien, Mario Nigro, Ideo Pantaleoni, Adriano Parisot, Bruna Pecciarini, Regina.

Voto di Donna, un dipinto di Carla Accardi esposto a Montecitorio

Il percorso espositivo si apre infine a coordinate più contemporanee attraverso il linguaggio post-pop viene presentata l’opera di alcuni grandi nomi del panorama di arte urbana italiana con le opere di 108, GUE’, CT, Etnik, Moneyless, 2501, Sten Lex, Alberonero, Ligama, Tellas e Bros.
“Abstracta” si preannuncia una mostra da non farsi sfuggire, inquadrando un’arte, quale l’astrattismo, che è stata si scaturita da un forte contesto politico e sociale e da determinati e determinanti avvenimenti storici, ma dando spazio a quella pluralità di interpretazioni che rendono l’arte tale.

Un’operat en plain air di Sten Lex via stenlex.com

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