La bellezza nascosta della galleria z2o di Roma

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La bellezza nascosta della galleria z2o di Roma

Una giovane curatrice romana, nel 2006 decide di aprire un proprio spazio espositivo nel cuore di Roma, a due passi da Piazza Navona. Così nasce la galleria romana z2o di Sara Zanin.

“Fin da piccola ho sempre avuto una passione per l’arte contemporanea; mi ricordo la mia prima biennale nel 1986 con delle opere spettacolari di Isamu Noguchi e il mio primo viaggio con amici nel 1992 a Documenta IX curata da Jan Hoet. Da qui è stato naturale intraprendere Lettere, alla Sapienza, con indirizzo Storia dell’arte Contemporanea, lavorare nel museo dell’Università e proseguire gli studi con la specializzazione in arte contemporanea a Siena. Ho avuto la grande opportunità di lavorare in un’importante collezione privata che mi ha permesso di  frequentare le più importanti fiere internazionali e avere  contatti diretti  con le gallerie e artisti stranieri e non. Da subito ho capito che quello era il mio mondo.” dall’intervista rilasciata a ViviCreativo

Hidden Beauty, 2018. Installation view, room 1. z2o Sara Zanin Gallery, Roma. Courtesy z2o Sara Zanin Gallery, Roma, ph. by Giorgio Benni

Sin dagli esordi, la z2o ha proposto un programma espositivo finalizzato alla ricerca e alla promozione di giovani artisti che utilizzano media diversi che vanno dalla pittura alla fotografia, dalla video-installazione alla performance.

Le mostre proposte da z2o nascono sempre da progetti site specific appositamente studiati dagli artisti per lo spazio della galleria. La crescita della galleria è avvenuta rapidamente e non solo attraverso una intensa programmazione in galleria. La partecipazione alle fiere d’arte (come Miart, Art Brussels e Artissima) oltre alle importanti collaborazioni con enti museali e istituzioni culturali nazionali (come la Biennale di Venezia, la collezione Maramotti e il Museo MAXXI) hanno sicuramente contribuito all’affermazione della z2o nel panorama dell’arte italiano.

Tra gli artisti rappresentati dalla galleria figurano Evgeny Antufiev, Silvia Camporesi, Giovanni de Cataldo, Raphaëlle de Groot, Michele Guido, Kaarina Kaikkonen, Giovanni Kronenberg, Tea Mäkipää, giusto per citarne alcuni.

Krištof Kintera, Telefonica Lapidaria (from Postnaturalia Herbario), 2016. Mixed media cm 103 x 73. Installation view at Albero Antico Bonsai, Roma. Courtesy z2o Sara Zanin Gallery, Roma, ph. by Giorgio Benni

Attualmente, e fino al  19 maggio, la galleria ospiterà la collettiva Hidden Beauty, in cui verranno esposte opere di Anna Hulačová, Krištof Kintera, Pavla Sceranková, Richard Wiesner, a cura di Marina Dacci e Krištof Kintera.

Per la prima volta un progetto esce dagli spazi della galleria disseminando alcune opere in luoghi desueti. Kintera, artista e co-curatore del progetto, inserisce frequentemente i suoi lavori in spazi non istituzionali.
L’idea è offrire allo spettatore, con lievità e ironia, un percorso in luoghi praticati con altre finalità, per allenare l’occhio a cercare quella bellezza per così dire “a portata di mano”. Perché alla fine è sempre una questione di attitudine dello sguardo.

Camminiamo ogni giorno dando per scontato ciò che popola il nostro mondo domestico che crediamo di conoscere e di controllare mettendo ogni cosa al suo posto. Gli oggetti, le immagini non ci sorprendono più, o lo fanno raramente, perché assorbite e collocate nelle nostre ordinarie rassicuranti mappe cognitive.    Qualche volta accade però che ci domandiamo se la bellezza, nel nostro quotidiano, è un bene necessario e di quale tipo di bellezza abbiamo bisogno. Dove e come cercarla.

Krištof Kintera, Prototype of mood stabilizer, 2018. Mixed media, cm 103 x 73. Installation view at Centro Sicurezza Roma, Roma. Courtesy z2o Sara Zanin Gallery, Roma, ph. by Giorgio Benni

Quattro artisti di Praga, con indagini e esiti formali diversi, lo raccontano in questa mostra con le loro opere che parlano di posture di ricerca, ma soprattutto di che cosa la Bellezza rappresenti per loro. La mostra è un piccolo teatro di sguardi e artefatti diversi, in parte complementari, che hanno però un denominatore comune: la tensione, il bisogno di riscoprire e inventare ogni giorno una qualche nuova forma di Bellezza, per sentirsi “al mondo” e conviverci in modi anche inaspettati.

Si tratta di una bellezza, a volte con la “b” maiuscola ma il più delle volte minuscola, rintracciabile in trascurabili dettagli e/o in umili situazioni in cui la nostra memoria, l’immaginazione, il sogno, la sperimentazione ci aiutano a restituirle un significato universale, seppur attraverso canoni soggettivi. Indipendentemente dal significato che vogliamo attribuirle la ricerca della Bellezza è – sempre e comunque –  ricerca di Verità e, per questo, dà un senso speciale alla nostra vita.

 

 

Instagram @z2osarazaningallery

Facebook @z2ogalleria

Sito www.z2ogalleria.it

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