2017 anno duro per le gallerie di piccole e medie dimensioni

Un mercato molto affollato e costi di gestione troppo alti mandano in crisi le gallerie d’arte di piccole e medie dimensioni che spesso sono costrette a chiudere.

Andrea Rosen, proprietaria della nota galleria Chelsea, ha recentemente annunciato che a partire dal prossimo 21 Febbraio, la sua galleria smetterà di rappresentare artisti viventi e soprattutto non disporrà più di uno spazio espositivo permanente.

Sebbene la notizia sconvolga, Andrea Rosen è solo una tra gli art dealer che quest’anno sono stati costretti a chiudere i battenti o a reinventarsi. Insieme a lei la Limoncello&Vilma Gold Gallery a Londra, On Stellar Rays Gallery e Off Vendome in New York hanno smesso di lavorare. ” Il mercato è sempre più affollato, e i costi di gestione tra fiere e allestimenti sono spesso insostenibili” ha dichiarato Andrea Rosen ” In questo scenario le gallerie d’arte di medie e piccole dimensioni sono costrette a cercare nuove strade che permettano di ridurre le uscite senza ledere alla qualità del lavoro. Ma lo ammetto, è molto dura”.

Secondo il Global Art Gallery Report infatti sono 5700 ( quasi il 30% del totale) le gallerie al mondo che hanno chiuso il bilancio del 2016 in negativo, mentre solo il 18% può vantare un guadagno superiore al 20% del proprio fatturato.
Secondo il report le gallerie di piccole e medie dimensioni soffrono della presenza ingombrante delle mega gallerie (Hauser&Wirth, Gagosian, Pace Gallery e David Zwirner per intenderci) che di anno in anno guadagnano fette di mercato mercato. A Novembre il dealer Leo Xu, proprietario dell’omonima galleria a Shangai, ha deciso di chiudere la sua attività ed ha accettato l’offerta di David Zwirner di diventare direttore del suo nuovo spazio ad Hong Kong. ” Piuttosto che chiudere molte gallerie hanno preferito adattarsi alle trasformazioni del mercato modificando anche radicalmente il proprio modello di business” continua Andrea Rosen “ Noi abbiamo scelto di tagliare costi fissi ed appoggiarci a spazi espositivi sul modello pop-up gallery, altri hanno deciso di essere presenti solo online, oppure di concentrare i propri sforzi (anche economici) su una lista ridotta di artisti.”. Per approfondire le modalità con cui le gallerie stanno reagendo alle sfide imposte dal mercato potete leggere la storia di The Tennis Elbow, o di Condo oppure di Off To Milan , qui sotto invece trovate un estratto del Global Art Gallery Report relativo all’anno 2016.

 

Header: Andrea Rosen via documentjournal.com .Portrait by Gareth McConnell

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