5 serie tv che hanno parlato d’arte contemporanea

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Sex and the City, Mad Men, Girls, Master of None e gli immancabili Simpson. 5 episodi da 5 serie tv che hanno avuto a che fare con l’ arte contemporanea. (via Artnet)

 

1. Sex and the City, “Pilot” (1998)

 

sex and the city via robedadonne

Non più collezioni di farfalle ma collezioni d’arte. Nell’episodio pilota di Sex and the City datato 1998, il business man Capote Duncan (Jeffrey Nordling) ci prova con la candida Charlotte (Kristin Davis) che ricordiamo lavora in una galleria d’arte:

Capote: “Vuoi venire a casa mia a vedere il mio Ross Bleckner?”
Charlotte non è convinta: “ Di che anno è?”
Capote: “‘89”
Charlotte “Beh…magari salgo giusto un minuto”

Questo breve dialogo fa luce su uno dei comportamenti più comuni tra gli uomini e i collezionisti di wall street: considerare l’arte come un trofeo. Non solo, ci ricorda come negli anni ‘90 Ross Bleckner fosse un nome talmente altisonante da riuscire a convincere una donna a venire a letto con te. Infine (questo ha dell’incredibile) la sceneggiatura fa centro sul valore dell’opera:
Charlotte: “Questo vale più di $ 100.000”
Secondo i dati dell’Artnet Price Database nel 2007 un dipinto di Bleckner molto simile a quello citato nell’episodio è stato venduto per la cifra di 121,000

2. Mad Men, “The Gold Violin” (2009)

La settima stagione di Mad Men è tutta un accavallarsi di citazioni e tributi alla musica, alla letteratura e alla moda, ma questo episodio è un regalo degli sceneggiatori per gli amanti dell’arte. Bert Cooper (Robert Morse), eccentrico dirigente al comando dell’agenzia pubblicitaria Sterling Cooper, mostra ai suoi colleghi una new entry del suo ufficio: un dipinto dalla tinta arancione di Mark Rothko, acquistato per la cifra (spropositata negli Stati Uniti degli anni ‘50) di $ 10.000.La tela diventa elemento di discussione all’interno dell’ufficio ed è un escamotage degli sceneggiatori per rivelare aspetti propri di ogni personaggio:Jane la segretaria di Don vede solo delle macchie di colore quadrate, l’art drector Sal sente di provare qualcosa, ma non capisce bene cosa; Harry è critico sul prezzo ; Ken fa un ragionamento sulla poetica e il sentimento che vede ella tela. implica poetica sulla risonanza spirituale e l’ampiezza del sentimento che trova nella tela cromatica.Cooper non si lascia abbattere dalle critiche :

“ Le persone comprano cose per realizzare le loro aspirazioni, questo è il fondamento del nostro business…tra me te e il palo della luce qua fuori, l’unica cosa che può raddoppiare il suo valore entro Natale è proprio il palo”

Touchè Mr Cooper, oggi il record d’asta per un Mark Rothko è di 84.2 milioni di dollari.

3. The Simpsons, “Mom and Pop Art” (1999)

Ovviamente non poteva mancare una chicca dai Simpson. Marge acquista un barbecue e incarica Homer di assemblarlo seguendo le istruzioni. Ovviamente Homer si rifiuta e preferisce fare da solo, il risultato è un oggetto indefinito e inutilizzabile che tutto sembra tranne un barbecue. Mentre il padre di famiglia decide di gettare il risultato del suo lavoro nel cassonetto, l’oggetto viene notato dal proprietario della Pretentiousaria Art Gallery (ahahah) che lo scambia per un’opera d’arte. Inutile dire che di lì a poco Homer diventa uno degli artisti più apprezzati di Springfield, tanto da vedere la sua installazione barbecue esposta nel museo cittadino (che tra l’altro si chiama “Il Louvre: American Style”). Homer viene esposto alle critiche e agli apprezzamenti di artisti e curatori, tra cui Jasper Johns che lo accusa di aver realizzato un lavoro banale e autoreferenziale. Detto fatto, Homer si lascia ispirare dal lavoro di un altro artista molto noto, Christo, decidendo di aprire tutti gli idranti della città per trasformare Springfield in una piccola Venezia. Il progetto artistico di Homer finisce per essere controverso e visivamente stupefacente come qualsiasi altra opera di Christo. In definitiva l’episodio è una sagace satira sulle pretese dell’arte e sulla spocchia di alcuni artisti.

4. Girls, “Bad Friend” (2013)

 

Girls photo via the talkiespodcast

Figlia della fotografa Laurie Simmons e del pittore Carroll Dunham, Lena Dunham è probabilmente la sceneggiatrice più adatta a rivelare i retroscena del panorama dell’arte contemporanea. L’episodio “Bad Friend” non è l’unico che tratta l’argomento, ma è senza dubbio il più divertente
L’artista maledetto Jonathan Booth, interpretato da Jorma Taccone, riesce a convincere l’assistente gallerista Marnie Michaels (Allison Williams) a dormire con lui invitandola a prendere parte al ” lavoro migliore che abbia mai fatto “.L’opera in questione è una sorta di cabina all’interno della quale vengono proiettati filmati violenti, dalle iene che divorano una carcassa a bambini che piangono istericamente. Una specie di Nam June Paik se l’artista fosse nato alla fine degli anni ’80 soffrendo di crisi di nervi.
Una volta fuori dalla cabina Marnie si rivolge a Booth “ Hai così tanto talento, cazzo”
La cosa fa sorridere perchè all’inizio della puntata Marnie descrive Booth come “un uomo che si fa pagare troppo per la sua arte tentando di convincere chiunque non abbia mai sentito parlare di Damien Hirst di essere un genio”.La battuta è divertente, ma attenta Marnie, il lavoro di Booth non sembra molto simile a quello di Damien, a noi di più ricorda qualcosa di Tom Sachs.

 

5. Master of None, “The Dinner Party” and “Amarsi Un Po” (2017)

 

Master of none. Photo via rackcdn.com

La seconda stagione di master of None si apre nella nostra Modena, dove il protagonista Dev (Aziz Ansari) si è recato per imparare a fare la pasta. Francesca, un’amica di Dev interpretata da (Alessandra Mastronardi), gli regala un libro del suo artista italiano preferito, ovviamente Maurizio Cattelan. Qualche episodio dopo i due sono a New York e si recano al Museo di Brooklyn per vedere l’istallazione capolavoro femminista di Judy Chicago, The Dinner Party, installazione che si compone di 39 posti a tavola, disposti lungo una tavola triangolare, in cui ogni posto rappresenta una figura storica femminile.

Dev: Sono io o tutto questo sembra solo un ammasso di vagine?
Francesca: Ovvio, è un modo per dire che tutte le donne della storia sono state discriminate solo per il fatto di avere una vagina.
Dev: Wow. Questa ragazza aveva una vagina a forma di pianoforte?
Francesca: Non tornerò mai più ad un museo con te

La promessa è tradita e man mano che la relazione tra Dev e Francesca assume tinte romantiche, i due frequentano musei sempre più spesso. Durante ogni visita l’arte diventa l’espediente narrativo per approfondire la relazione tra i due e per rivelare i lati più nascosti del protagonista.
(Per la cronaca, il piatto a forma di pianoforte è un omaggio alla compositrice inglese e suffragetta Ethel Smyth)

 

Photo Header MadMen Photo via Tumblr

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